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I.C. "Francesco Vivona"

C/da Santa Maria, s.n.c. – 91013 Calatafimi Segesta (TP)

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L’Istituto Comprensivo “F. Vivona” abbraccia le scuole ubicate nei territori di Calatafimi Segesta e Vita.

IL TERRITORIO DI CALATAFIMI SEGESTA

Il territorio di Calatafimi Segesta, in gran parte collinoso, si estende per circa 16.000 ettari di terreno. I collegamenti con gli altri Comuni sono assicurati da autobus di linea e da Trenitalia. Pur configurandosi come paese prettamente agricolo, negli ultimi anni, Calatafimi, ha sviluppato una realtà economica variamente diversificata; infatti da un’indagine condotta sul territorio emerge che la forza produttiva è formata da piccoli imprenditori, contadini, artigiani, operai. Una buona percentuale è rappresentata da dipendenti del settore terziario, soprattutto della pubblica amministrazione. Alcune cantine sociali, così come i frantoi favoriscono, stagionalmente, il commercio agricolo e il lavoro. Nel centro storico sono presenti diverse Chiese di elevato valore artistico, una Villa Comunale e dei Vicoli recentemente restaurati sui cui muri con ceramiche artistiche, sono rappresentati momenti della vita del Paese, tradizioni popolari, detti e proverbi popolari; la Biblioteca Comunale aperta al pubblico anche in orario pomeridiano e la “Casa Garibaldi” che ospita mostre di vario genere. Nella zona periferica del paese
funziona la tensostruttura denominata “PalaSegesta” dove si svolgono manifestazioni culturali e ricreative. Di recente istituzione è il Museo Etneo – antropologico dedicato alla cultura contadina locale, ospitato nei locali dell’ex Convento di S. Francesco, interamente restaurato. All’interno dello stesso ritroviamo una sala convegni. Nel paese non c’è presidio ospedaliero, ma l’ A. S. L, oltre al servizio di guardia medica, notturna e festiva, garantisce assistenza specialistica e servizi sociali. Nell’abitato esistono farmacie, supermercati, piccole attività commerciali a conduzione familiare, due case di riposo che accolgono persone anziane e sole. In seguito al terremoto del 1968, è sorto in Contrada Sasi un nuovo agglomerato urbano, poco servito da mezzi pubblici e da servizi, ma nel cui comprensorio è presente la scuola dell’obbligo con un unico plesso per la scuola dell’infanzia e primaria, un campo di calcio e uno di tennis, un centro sociale, un’autostazione. Ricadono nel territorio del Comune il Bosco di “Angimbè”, una vasta estensione boschiva (circa 120 ettari) ricchissima di famose querce da sughero, recentemente riattivata e valorizzata con nuove vie carrozzabili e con aree attrezzate per i pic-nic, il Bosco di “Tre Croci” ed il Bosco “ Pispisa”, ubicato nella zona archeologica di Segesta, ove si innalza, altresì, maestoso, l’antico Tempio dorico; e, sul Monte Barbaro, il Teatro greco, meta di turisti in ogni stagione dell’anno, utilizzato ancora per rappresentazioni teatrali di livello internazionale. A pochi chilometri dal centro abitato di Calatafimi Segesta si trova Pianto Romano, teatro della famosa battaglia ad opera dei Mille capitanati da Giuseppe Garibaldi. Da lassù si levò alto il grido: “ Qui si fa l’Italia o si muore”, grido che portò verso la tanto sospirata Unità d’Italia. Un Ossario ne ricorda l’evento e al suo interno trovano riposo i resti di alcuni soldati morti per la libertà. Presso le sorgenti di acque termo-sulfuree funzionano due stabilimenti con piscine: “Terme Segestane” in contrada ponte Bagni e “Terme
Gorga” presso la stazione di Alcamo Diramazione, anch’essa compresa nel territorio di Calatafimi. A Calatafimi Segesta sono ancora vivi culto religioso e tradizioni folcloristiche.Suggestiva la “Festa del SS. Crocifisso” (3 maggio ) che viene riproposta a periodi ricorrenti (di norma ogni cinque anni) con la caratteristica sfilata dei Ceti in rappresentanza dei vari gruppi sociali esistenti nella comunità; che
sontuosamente fanno convivere culto religioso e tradizioni popolari; la Festa della Madonna del Giubino (fine settembre); la Festa dell’Immacolata e della “’Mmaculatedda”; la Festa dei Quattro Santi Incoronati, la Festa di San Giuseppe. Negli anni, si è registrata una forte diminuzione della popolazione, soprattutto quella giovanile, che per mancanza di lavoro è stata costretta ad emigrare al nord d’Italia o
all’estero.

IL TERRITORIO DI VITA

Il comune di Vita sorge al centro della provincia di Trapani, ad un’altezza media di mt. 475 slm. La sua superficie, pari a 8,88 chilometri quadrati, è la meno estesa tra quelle dei 24 comuni della provincia. Il paese è attraversato dalla S.S. 188. Agevole è il collegamento con l’autostrada A 29 Palermo – Mazara del Vallo, distante solamente 12 chilometri. Dal punto di vista urbanistico, oggi Vita si presenta articolato in due zone contigue e ben distinte: il centro storico, con tipica pianta ortogonale, parzialmente danneggiato dal terremoto del 1968, e il nuovo centro, con comoda viabilità e abitazioni unifamiliari munite di aree per parcheggio e giardino. Il collegamento tra le due parti è ben soddisfatto da due arterie: Viale Valle del Belice e Via G. Verga; entrambe sono costruite parzialmente su due cavalcavia che
sormontano la strada della circonvallazione. Tipiche sono nel centro storico le costruzioni in pietra di gesso. Il centro storico, nonostante ospiti la sede del Palazzo Municipale ed altre strutture di pubblico interesse, versa globalmente in uno stato di abbandono. Il patrimonio abitativo è talvolta fatiscente ed è diffusa la tendenza a ricercare l’abitazione nella nuova zona. L’economia è fondamentalmente agricola. La coltivazione principale è quella della vite, diventata da alcuni decenni la maggiore risorsa del territorio. Seguono il frumento, il frutteto, i pascoli. Nel passato, una coltivazione fiorente era costituita dal sommacco. La maggior parte del lavoro viene svolto dagli stessi contadini e dalle loro famiglie. Il resto della popolazione attiva è impiegata nel terziario e nell’artigianato. In questo settore, per gli sviluppi registrati negli ultimi anni, particolare menzione meritano le ditte Gruttalegno e SIMIDEL,
specializzate rispettivamente nella lavorazione del legno e nell’ installazione e manutenzione di impianti elettrici e termo-idraulici. Nell’ambito del quadro socioeconomico è da ricordare una significativa realtà para-industriale: il Colorificio Buffa, specializzato nella produzione di materiale per l’edilizia.
Il territorio di Vita è inserito in un vasto comprensorio naturale della Sicilia occidentale a forte richiamo turistico, costituito fondamentalmente dai poli archeologici di Segesta e Selinunte. Per la sua aria, per la freschezza del clima (dopo Erice, è il comune più alto della Sicilia occidentale), per i rilevanti aspetti
paesaggistici e naturalisti legati in primo luogo all’ambiente del bosco Baronia, Vita potrebbe ricoprire un ruolo primario nel campo dell’agriturismo. Da diverso tempo si verifica un discreto turismo di ritorno, soprattutto in coincidenza delle ferie estive e delle festività natalizie, da parte dei numerosi emigrati all’estero o in altre parti d’Italia. Il patrimonio architettonico è poco rilevante, anche perché andato in gran parte perduto a seguito del terremoto del ’68 (Chiesa Madre, Palazzo Baronale). Alquanto tipici e singolari sono, nella maggior parte delle vecchie abitazioni, i portali in pietra di gesso. Le scuole sono presenti sino al livello dell’obbligo: scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; mentre il proseguimento degli studi negli istituti d’istruzione secondaria di 2° grado viene effettuato nei comuni viciniori. Soddisfacente è il servizio fornito dagli impianti sportivi; totalmente dislocati nel nuovo centro, essi comprendono un campo di calcio, uno di calcetto, due di tennis e tre di bocce. La cittadina di Vita celebra ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, la “Festa della Madonna di Tagliavia”. A parte i motivi prettamente religiosi, già di per sé suggestivi (messa di mezzanotte, benedizione mattutina degli animali, pellegrinaggi, processione, ecc.), la natura degli altri festeggiamenti dà luogo ad una delle manifestazioni più genuine del folklore siciliano. Alla ricorrenza di San Giuseppe esiste l’usanza di allestire cene (struttura di legno, a forma di cappella rivestita di mortella) ed altari secondo una tradizione che si perde nella notte dei tempi.

Ulteriori notizie ed informazioni possono essere reperite consultando i seguenti siti:

Città di Calatafimi Segesta

Proloco di Calatafimi Segesta

Comune di Vita

Proloco di Vita